Apparecchio acustico interno o esterno? Pro e contro

Voglio essere onesto e dirti che sono di parte: se considero una ad una le ultime 200 applicazioni di un apparecchio acustico, mi rendo conto di aver utilizzato solo 6 volte l’ apparecchio acustico interno.

Le altre 194? Un apparecchio acustico esterno.

Hai sicuramente già capito per chi tifo in questa sfida fra tecnologie.

Ma non tutto è come sembra…prendiamo a caso altri audioprotesisti magari che lavorano in Lombardia, nel Lazio o anche in Toscana..  potrebbe fare l’esatto opposto di quello che ho fatto io, senza avere torto, si tratta solo di logiche differenti e ugualmente lecite.

Oggi, qui in questo articolo, vorrei fare quello che faccio con i pazienti e cioè ragionare a voce alta per poi scegliere assieme l’ apparecchio acustico migliore.

I ragionamenti li faccio assieme a te perché non voglio farti commettere l’ERRORE che commettono tante persone in tutta Italia: scegliere un apparecchio acustico senza consapevolezza.

L’ apparecchio acustico può essere di diversi tipi:

  1. apparecchio acustico retroauricolare (qui lo chiamo esterno)

  2. apparecchio acustico intrameatale (qui lo chiamo interno)

  3. apparecchio acustico a scatola

  4. apparecchio acustico impiantabile e semi-impiantabile

  5. apparecchio acustico ad occhiale

Come accade spesso la burocrazia è una cosa e la realtà un altra infatti  un buon 90% ( a stima mia, ma forse anche di più) delle persone, ad oggi e globalmente, valutano una scelta fra apparecchio acustico esterno e interno. Alcune persone mi dicono (ma forse tante di più lo pensano senza dirlo):

“questo apparecchio acustico esterno, sarà mica come quello di mia nonna di 30 anni fa?”

Si e no:

il termine apparecchio acustico esterno indica tutte quelle protesi applicate dietro l’orecchio, come probabilmente era l’apparecchio che avevi visto anni fa, quello che cambia oggi è la tecnologia ed il design.

Da 8/9 anni almeno, la tecnologia ha fatto passo così da gigante che ha miniaturizzato le componentistiche e permette di realizzare soluzioni anche di 1cm.

UN  C E N T I M E T R O (!!)

Grazie alla nanotecnologia in quel cm i produttori migliori al mondo riescono a fare miracoli. (qui trovi qualche informazione in più ).

Buona parte di queste innovazioni sono destinate alla batteria, unica sezione che non si è evoluta rispetto all’apparecchio di tua nonna, ed il resto è destinato a fare miracoli.

L’altro tipo di apparecchio invece è quello interno, ovvero quello che vai a posizionare all’interno del tuo condotto uditivo.

Questo tipo di soluzione ha visto il suo boom negli anni 2000.

L’apparecchio acustico esterno è un apparecchio posto dietro all’orecchio mentre quello interno è situato nel condotto uditivo.

A differenza di quello che dicono in molti non esiste una regola fissa che ci dice che uno è meglio dell’altro.

Anche perché quando dico “meglio” in molti pensano che è un apparecchio acustico migliore dal punto di vista estetico, mentre sarebbe logico pensare

“con quale apparecchio acustico posso capire meglio le parole?”.

Però non sempre capire le parole è in assoluto la priorità fondamentale. Si, sto dicendo cose un pò strane in effetti, ma c’è un perché a tutto, ci sono tanti criteri da tenere in considerazione.


Criteri di valutazione in ordine casuale
(ma neanche troppo) tra un apparecchio
acustico esterno ed interno

  • Accettazione psicologica

  • Comprensione della voce

  • Igiene dell’orecchio (e dell’apparecchio) e la sua conformazione

  • Adattabilità nel breve e medio periodo

  • Affidabilità e longevità

  • Costo

Posto che esistono anche le eccezioni alla regola , non scrivermi (come già successo) “eh ma io ho degli apparecchi interni da 20 anni e ci sento benissimo” .. credimi mi fa davvero molto piacere che tu ti sia trovato bene ..

..ma qui voglio spiegarti la mia esperienza ed i criteri da prendere in considerazione, su cui puoi sviluppare un pò di CONSAPEVOLEZZA riguardo all’apparecchio acustico, anche perché come detto l’approccio che contraddistingue l’azienda in cui lavoro dalle altre è che è il paziente a scegliere cosa è meglio per lui.

MEGLIO, gira tutto attorno a questa parola.

Marco pensa che quel apparecchio sia meglio per lui perché lo accetta meglio. Giuseppe pensa sia meglio l’altro perché capisce di più le parole mentre Giovanna pensa sia meglio un altro ancora perché costa meno ecc ecc.

E tu, cosa pensi sia meglio per te? Quale criterio prendi più in considerazione?

Ti dirò una cosa, ogni persona, che sia un’audioprotesista o un paziente predilige un criterio piuttosto che un altro. Nella mia esperienza cerco di prenderne in considerazione tutti quanti, dando maggior peso al primo (in linea di massima) e poi a scendere.

Ti spiego il perché.

Accettazione psicologica dell’ apparecchio acustico

Molto molto semplice. Ti faccio un esempio.

Tu hai bisogno per una serie di motivi di un apparecchio acustico, ma non lo vuoi, proprio non lo vuoi.

Siamo in Italia, siamo in un paese estremamente arretrato dal punto di vista della cultura della salute  e non si sa bene per quale motivo (certo che lo sappiamo, vergogna, ammettere un difetto, paura di invecchiare ecc ecc ) tu proprio non lo vuoi quell’apparecchio acustico.

Cosa fa il tecnico “venditore vecchio stile”? Te lo vende.

Tu non lo metti e l’apparecchio acustico finisce nel cassetto del comodino che tieni affianco al tuo letto. Hai speso solditempoenergiesperanze

Non ne vuoi più sapere, ti isoli sempre di più, passano gli anni e la perdita continua ad avanzare…ritorni in un centro perché proprio non ce la fai più ma sei estremamente sfiduciato e scoraggiato rispetto agli audioprotesisti e alle tecnologie per l’udito.

In questo caso, se psicologicamente non lo accetti per nessun motivo allora l’unica strada professionale che per me è accettabile parte dall’onestà di dirti che:

  • non compri l’apparecchio acustico fino a quando capisci autonomamente che è la soluzione ideale per te

  • compri un apparecchio acustico interno consapevole al 100% dei limiti che avrai rispetto alla tua soluzione ideale

Psicologicamente posso assicurarti che è molto più facile accettare un apparecchio acustico interno rispetto all’apparecchio acustico esterno.

Tutti me lo chiedono e ti dirò di più. Visto che è più facile da accettare per tanti è anche più facile da vendere. Per questo è la soluzione preferita da quei tecnici che amano di più la parte di vendita del lavoro piuttosto che audiologica.

Io, come qualche altro professionista, preferisco lavorare in un altro modo.

Inizialmente cerco di capire se sei disposto a risolvere il tuo problema o no. E se c’è ne bisogno lavoriamo assieme su quello. Quando l’accettazione psicologica non è più un problema allora abbiamo il “via libera” per tutti gli altri step.

A quante persone a cui ho suggerito l’apparecchio acustico interno l’ho fatto per superare lo scoglio psicologico? Dei 6 che citavo all’inizio dell’articolo 4 li ho dati per questo motivo. Esattamente il 66% di tutti gli interni ma allo stesso tempo il 2% di tutte le mie ultime applicazioni.

Apparecchio acustico e comprensione della voce

In linea di massima posso dirti che l’apparecchio acustico esterno avrà sempre un miglior rapporto voce/rumore di uno interno

Perché? Semplice, quelli esterni ovviamente hanno più spazio dove inserire la nanotecnologia e hanno due microfoni (ovviamente non sto parlando ne del modello base base ne tanto meno della marca cinese ecc ecc).

Perché due microfoni? Per capire in che situazione ti trovi, se nel silenzio, nel rumore, in una conversazione nel silenzio od in una nel rumore e istante per istante si adattano meglio alle tue esigenze cercando sempre di dare priorità alla conversazione.

Questo oggi giorno è la miglior soluzione esistente per capire meglio le parole in mezzo al rumore. Ti parlo di questo perché è e sarà sempre il problema più sentito.

A differenza di quello esterno, l’apparecchio acustico interno ha un microfono ( ne esistono anche con 2 ma sono molto più grandi e a questo punto che senso hanno?). Un microfono ovviamente prende tutto quello che riesce e  te lo fa sentire, senza dare una reale priorità alla voce.

Questo punto per me è   F O N D A M E N T A L E.

E’ per questo motivo che personalmente, laddove l’accettazione psicologica me lo permette, cerco di scegliere un apparecchio acustico esterno.

Per farti capire più parole possibili in tutte le situazioni.

Igiene dell’orecchio (e dell’ apparecchio acustico) e la sua conformazione

Il tuo orecchio deve essere il più pulito e libero possibile per “stare bene”. Non intendo che non debba avere cerume, ma magari non così tanto da impedire il funzionamento dell’apparecchio acustico.

Poniamo il caso che hai l’orecchio molto piccolo con una grossa produzione di cerume e sudorazione (in estate sudare non è una cosa poi così rara).

Inserire lì, nel tuo condotto uditivo, un apparecchio acustico interno con tutto il circuito, quindi microfono, amplificatore, processore, batteria e ricevitore può risultare molto difficile, sia per lo spazio ristretto e sia perché rischi costantemente di “bloccare” il funzionamento  del tuo apparecchio acustico ogni giorno per via del cerume e del sudore.

Pensa adesso alla stessa situazione, ma invece di utilizzare un apparecchio acustico interno ne usi uno esterno.

In questo caso tutto il circuito ce l’hai all’esterno ed il suono arriva al timpano attraverso un tubicino. Risolto!

Non ci sono problemi di spazi e se il tuo apparecchio acustico si blocca ti basterà rimuovere manualmente il cerume (è un’operazione molto semplice).

Devo anche dirti che avendo più spazio c’è la possibilità di creare un apposito canale (canale della ventilazione) per fare respirare maggiormente il tuo orecchio.

Ti può sembrare “inutile” ma ti posso assicurare che molto spesso la tua soddisfazione può dipendere da quanti millimetri ha questo canale e avere la possibilità di modificarlo nel tempo è un enorme vantaggio.

Il canale della ventilazione, inoltre, potrà essere sempre più grande rispetto ad un apparecchio acustico interno e ciò non compromette il benessere del tuo orecchio. E’ molto importante questa cosa, ricordatela. Il famoso “rimbombo” sparisce se la ventilazione è corretta (e ampia).

Anche se hai frequenti otiti, o se il tuo timpano è perforato è sempre consigliabile utilizzare un apparecchio acustico esterno con una buona ventilazione. Questo vuol dire, oltre a sentire meglio, salvaguardare il tuo orecchio.

Se oggi non hai questi problemi, potresti averli in futuro. Avere già un apparecchio acustico che ti risolva molti problemi fa stare più tranquillo sia me che te.

 I prossimi 3 punti li troverai nel prossimo articolo!

Apparecchio acustico interno o esterno? Pro e contro
Francesco Pontoni 11 settembre 2023
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