COSA ASPETTARSI
DAGLI APPARECCHI ACUSTICI
Ti è mai capitato di visitare un posto per il quale ti eri creato un’immagine paradisiaca nella testa grazie a delle foto online e poi rimanere terribilmente deluso una volta constatato di persona che non è poi niente di che? Bene, questo purtroppo è ciò che succede a molte persone con gli apparecchi acustici: li indossano per la prima volta pensando di tornare a sentire tutto subito e rimangono deluse nel rendersi conto che in realtà non è così.
Apparecchi acustici: aspettative VS realtà
Il mondo degli apparecchi acustici purtroppo è pieno di false aspettative e pubblicità ingannevoli e fuorvianti. Ecco perché vogliamo spiegarti da subito come stanno davvero le cose. Dimentica l’idea di sentire tutto subito alla perfezione e sii consapevole invece che:
potresti sentire uno strano rumore in sottofondo, il tuo cervello potrebbe aver dimenticato tutti quei suoni o fruscii che non sentivi più da tempo. Il rumore del traffico fuori casa, il brusio delle conversazioni al bar o al ristorante ti sembreranno tutti rumori nuovi ed inusuali, che dovrai imparare a reintrodurre nel tempo;
potresti sentire la tua voce diversa dal solito, per lo stesso motivo di prima, alcuni suoni uditi in maniera amplificata potrebbero risultare strani e fastidiosi, come se le tue orecchie fossero tappate. Si chiama “effetto occlusione” e non deve preoccuparti, può essere ridotto grazie alla corretta scelta e sintonizzazione dell’apparecchio acustico;
potresti sentire tutto troppo forte, gli apparecchi acustici svolgono anche un ruolo di amplificazione e c’è bisogno di alcune prove e regolazioni da parte dell’audioprotesista per trovare l’equilibro perfetto per il tuo comfort di ascolto.
Tutti ciò non deve preoccuparti, ma solamente aiutarti ad essere preparato per quando indosseragli gli apparecchi acustici per la prima volta.
Tornerai certamente a sentire bene, semplicemente non dal primo giorno come tutti fanno credere!
Grazie a una buona riabilitazione acustica e al lavoro di un bravo tecnico audioprotesista, nelle settimane arriverai alla qualità di ascolto che desideri.
Come sentire bene con gli apparecchi acustici
per sempre
Una volta raggiunto il tuo livello di ascolto ideale con gli apparecchi acustici potresti pensare che sia finita qui e che d’ora in poi non servirà fare più niente.
In realtà, nonostante il grosso dei risultati sia stato raggiunto, c’è ancora una cosa che puoi (e dovresti) fare: il controllo periodico.
Nel tempo il tuo udito può cambiare, così come le tue abitudini e il tuo stile di vita. Inoltre anche gli apparecchi possono aver bisogno di un’occhiata ogni tanto. Quindi non trascurare mai il controllo periodico dell’udito e degli apparecchi acustici. È un piccolo impegno che solitamente viene dato ogni sei mesi (in base alla tua situazione specifica ovviamente), rispettarlo ti costerà poco ma ti permetterà di sentire sempre al meglio.
È inevitabile, in ogni mercato alcune aziende hanno più importanza di altre e il mondo degli apparecchi acustici non fa eccezione. In questo caso parliamo di 5 leader che guidano il settore, non solo perché sono più grandi, ma perché esistono da più anni e spendono molti soldi in ricerca e sviluppo, sviluppando solitamente le migliori soluzioni per l’udito. Un ottimo inizio quindi è quello di prendere in considerazione uno tra i migliori brand (Widex, ReSound, Oticon, Phonak e Starkey), incanalandoti automaticamente verso il meglio che il mercato ha da offrire.
Se identificare le marche più autorevoli è relativamente semplice, fare fede alle caratteristiche per scegliere l’apparecchio acustico migliore diventa più complicato. Tutti gli apparecchi oggi lavorano allo scopo di “farti capire più parole possibili”, ma ognuno ha la propria modalità sulla base della casa madre e delle sue tecnologie brevettate. Le caratteristiche più facilmente comparabili sono i canali, le dimensioni e la durata della batteria, su cui però non si possono fare sempre considerazioni affidabili.
Per quanto riguarda i canali ad esempio, è logico pensare che più ce ne sono, meglio può essere regolato l’apparecchio. Eppure spesso non è così. Esistono infatti apparecchi acustici con 2-3 canali che fanno sentire molto meglio di altri che magari ne hanno 12. Questo perché a volte il primo esempio di apparecchi ti fa sentire in una maniera più fedele alla realtà, ha un suono più nitido e ha un maggior rapporto voce/rumore, nonostante il numero ridotto di canali.
Per quanto riguarda le batterie invece, queste oggi bene o male hanno tutte una durata simile a parità di condizioni (dimensione delle stesse, tipo di sordità, ambienti acustici, tipologia di apparecchio, fascia tecnologica ecc). Con l’introduzione degli apparecchi acustici ricaricabili ora la domanda principale a cui rispondere è se optare per questi ultimi o restare su un modello con batteria classica.
Infine ci sono le dimensioni, scelta che andrebbe comunque commisurata al tipo di perdita uditiva. Individuare le giuste caratteristiche dei tuoi apparecchi acustici è un aspetto che andrebbe affrontato direttamente assieme al tuo audioprotesista, per evitare scelte sbagliate e trovare l’opzione migliore.
Sembra scontato, ma l’ideale è scegliere sempre un apparecchio appartenente alla famiglia più recente (ipotizzando che tu abbia già deciso di affidarti a una delle migliori marche).
Cosa si intende per famiglia? Ogni grande marca raggruppa i suoi apparecchi acustici in famiglie, ovvero l’insieme di diversi modelli più o meno sofisticati.
Tenendo conto che le aziende propongono una nuova linea a prestazioni più elevate mediamente ogni 2 anni, rivolgiti sempre a chi si preoccupa di proporti l’ultima famiglia disponibile sul mercato. Non è detto che poi indosserai necessariamente quella, ma almeno avrai la certezza di aver preso in considerazione anche le soluzioni migliori, oltre ad appurare che quel centro è all’avanguardia e al suo interno si lavora con le ultime tecnologie disponibili.
Al livello di tecnologia attuale, senza ombra di dubbio l’apparecchio acustico migliore è sempre il “top di gamma” della famiglia più recente. Ma la tua sordità magari richiede un intervento che è sufficiente colmare con modelli precedenti, o magari puoi fare a meno di alcune funzionalità extra. Quindi a farti prendere la decisione finale sarà il giusto compromesso tra il prezzo che puoi permetterti di spendere e ciò che serve alle tue orecchie (e al tuo cervello!) per tornare a sentire nel miglior modo possibile.
Le ultime innovazioni hanno sempre un costo elevato, come gli smartphone così gli apparecchi acustici e tutto ciò che è figlio dello sviluppo tecnologico. Quello che puoi fare quindi a livello pratico è partire dal top di gamma e chiederti se quel modello di apparecchio ha un prezzo che puoi permetterti di pagare per migliorare il più possibile il tuo problema di udito.
Se sì, scegli lui. Se invece ha un prezzo decisamente sopra al tuo budget allora valuta l’apparecchio della fascia immediatamente sotto e torna a porti la stessa domanda. Se dovesse risultare ancora fuori portata allora scendi di un altro gradino e così via.
Tieni conto che, in ogni caso, ci sara sempre l’audioprotesista a guidarti in questa scelta e a spiegarti per filo e per segno le differenza tra le varie opzioni e come sentirai con un determinato modello piuttosto che un altro.
Assieme a lui, ricordati di applicare sempre questa formula chiave per scegliere il tuo apparecchio acustico:
non spendere più di quello che puoi permetterti, ma non trascurare nemmeno il problema concentrandoti solo sulla ricerca dell’opzione più conveniente. Nella valutazione, tieni sempre a mente quali sono le necessità che assolutamente non puoi trascurare e quali gli extra che invece possono essere sacrificati per trovare l’apparecchio acustico ideale per le tue necessità.