Dal Congo all'Italia per aiutare il suo Paese:
la lettera di Noel a Roberto Pontoni
Coltivo il sogno di diventare audioprotesista e aprire un ambulatorio nel mio Paese per aiutare tutte quelle persone a me vicine che non hanno accesso a questo genere di aiuti.
Mi chiamo Atiko Noël e sono nato il 25 dicembre 1980 a Kikwit, nella Repubblica Democratica del Congo. Mio padre si chiama Jean-Marie Nzalalemba Atiko, è un insegnante, mentre mia madre si chiama Célestine Nakweti ed è una contadina. Sono l’unico figlio maschio in una famiglia di sette.
La mia vita è sempre stata un viaggio caratterizzato da grande impegno e dalla fede cattolica. Ho iniziato la scuola all'età di 6 anni e l’ho conclusa con il conseguimento del diploma di maturità scientifica, dopo il quale ho avuto l'onore di lavorare all'ospedale Saint Joseph Limete di Kinshasa. Lì ho iniziato a coltivare il sogno di diventare un audioprotesista e aprire un ambulatorio nel mio Paese.
Nel 2008, la mia vita ha preso una svolta felice quando ho incontrato mia moglie, Nadine, con cui ho avuto tre meravigliosi figli: Mervedi, Giovanni e Graciella.
Con queste righe desidero esprimere la mia più profonda gratitudine a Roberto Pontoni, alla Direzione amministrativa e agli audioprotesisti dell'Istituto Acustico Pontoni, il cui sostegno è stato fondamentale nel mio viaggio.
Il mio percorso verso l'Italia è iniziato grazie alla dottoressa Edda Gobetti, che durante un progetto di screening della sordità infantile a Kinshasa, mi ha consigliato di formarmi in audioprotesi e mi ha introdotto a Roberto Pontoni. Nonostante le sfide burocratiche e la difficoltà nel ricevere il visto, proprio con l'aiuto di Roberto e altri amici, sono riuscito a realizzare il mio sogno di venire in Italia.
La mia esperienza qui, più che formativa, è stata trasformativa. Grazie alla famiglia Pontoni e a tutti i collaboratori dell'Istituto Acustico Pontoni ho potuto non solo imparare la lingua italiana e le tecniche audioprotesiche, ma anche ricevere un'accoglienza calorosa e un supporto inestimabile.
Vorrei concludere questa lettera con un sentimento di gratitudine e speranza: grazie Italia e grazie Istituto Acustico Pontoni per aver aperto le porte a un sogno che si sta trasformando in realtà. Spero di poter portare le mie competenze e la mia esperienza di nuovo in Congo, per aiutare finalmente coloro che soffrono di problemi di udito nel mio Paese.
Che Dio benedica tutti voi e l'Istituto Acustico Pontoni.
Grazie.
Atiko Noël